lunedì 26 novembre 2012

I pericoli del pompelmo

COMUNICATO STAMPA

Il succo di pompelmo reagisce con un ampio numero di farmaci.
L‘allarme degli esperti di interazione dei medicinali con lo scopo di aumentare la consapevolezza del 'frutto proibito'

I medici canadesi lanciano l’allarme che altri farmaci da prescrizione sono stati distribuiti sul mercato in grado di interagire con il succo di pompelmo con effetti potenzialmente gravi come la morte improvvisa.
Il Dr. David Bailey, un farmacologo clinico del Lawson Research Institute di Londra, Ont., più di 20 anni fa ha scoperto l'interazione tra il pompelmo e alcuni farmaci. Da allora, il numero di farmaci potenzialmente in grado di interagire è salito a più di 85.
Molti dei farmaci sono comuni, come ad esempio alcune statine per abbassare il colesterolo, gli antibiotici e bloccanti dei canali del calcio usati per trattare la pressione alta. Altri includono agenti utilizzati per combattere il cancro o per rinforzare il sistema immunitario in persone che hanno ricevuto un trapianto d'organo.
Secondo i ricercatori in un articolo pubblicato nel numero di lunedi del Canadian Medical Association Journal, dal titolo “ Pompelmo-farmaco interazioni: frutto proibito o conseguenze evitabili? “ le persone con più di 45 anni che consumano il pompelmo e contemporaneamente assumono i farmaci più prescritti, per questi vi è maggiore probabilità per subire gli effetti delle interazioni. Degli 85 farmaci noti che interagiscono con il pompelmo, 43 possono avere gravi effetti collaterali, tra cui la morte improvvisa, insufficienza renale acuta, insufficienza respiratoria, emorragie gastrointestinali e soppressione del midollo osseo in persone con sistema immunitario indebolito.
Gli autori hanno notato che il frutto intero o 200 ml di succo di pompelmo e altri agrumi come le arance di Siviglia (spesso utilizzate per preparare la marmellata), possono portare ad interazioni farmacologiche.
Studi predentemnete pubblicati hanno dimostrato che bere un bicchiere da 200 ml di succo di pompelmo una volta al giorno per tre giorni ha prodotto un 330 per cento di aumento della concentrazione di simvastatina, una statina comunemente utilizzata, nel sangue rispetto all'assunzione del farmaco con acqua.
I ricercatori inoltre hanno evidenziato che l'interazione può verificarsi anche se qualcuno mangia il pompelmo o ne beve il succo anche alcune ore prima di prendere un medicinale, come ad esempio a colazione e l'assunzione del farmaco dopo cena.
Gli agrumi che interagiscono contengono principi attivi chiamati furanocumarine che irreversibilmente bloccano l'enzima che metabolizzano il farmaco.
Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, auspica che alla luce di queste ricerche nei foglietti illustrativi dei farmaci, quelli in cui sono indicate la posologia, le indicazioni terapeutiche, le controindicazioni, ecc. chiamati comunemente "bugiardini" che i farmaci interessati non devono essere consumati con questi frutti che possono causare effetti collaterali anche gravi.

domenica 11 novembre 2012

ANAS risarcisce acquaplaning

COMUNICATO STAMPA

L’Anas deve risarcire i danni all’autovettura causati dall’aquaplaning per l’asfalto reso viscido dalla pioggia. La presenza di foglie e terriccio sul manto stradale confermata dalla Polstrada fa scattare la responsabilità dell’ente custode della strada

Non solo per i classici danni causati dalle buche o dagli insidiosi ostacoli sulla carreggiata, ma l’ente gestore della strada è responsabile anche per quelli causati ai veicoli che slittano sull’asfalto reso viscido da fango e foglie.
Troppo spesso, rileva Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, gli enti titolari delle strade la fanno franca per i danni causati in conseguenza di molteplici condotte omissive, salvo poi essere condannati a seguito di sentenze esemplari come la recentissima decisione numero 1174/12 del tribunale di Reggio Emilia.
Secondo la sentenza, è configurabile, infatti, la responsabilità da cose custodia di cui all’articolo 2051 del codice civile per il proprietario dell’infrastruttura che ha omesso di pulire la carreggiata di propria competenza dalle foglie e dal terriccio.
Il giudice di merito, rileva che la responsabilità civile stabilita dal suddetto articolo del codice civile per i danni cagionati da cose in custodia, si configura anche nell’ipotesi di beni demaniali in effettiva custodia della pubblica amministrazione e ha natura oggettiva: affinché essa si configuri è sufficiente che sussista il nesso causale tra la cosa in custodia (nel nostro caso la strada) e il danno arrecato, senza che rilevi al riguardo la condotta del custode, che si libera solo con la prova del fortuito. E nella giurisprudenza di legittimità da cinque anni a questa parte si è consolidato un orientamento meno favorevole di un tempo alla pubblica amministrazione.
Nel caso in questione, l’Anas, è stata condannata a risarcire con ben 4.680 euro, oltre intersessi legali e rivalutazione, l’automobilista finita fuori strada a causa del classico effetto aquaplaning, causato dal terriccio, che ha fatto uscire l’auto fuori dalla carreggiata.
L’intervento dei carabinieri ha confermato la presenza di detriti sul manto stradale. Peraltro, la condotta omissiva dell’ente gestore è stata ulteriormente acclarata a seguito della testimonianza di un automobilista che due ore prima dell’incidente aveva segnalato l’ostruzione della carreggiata. Tale circostanza fa scattare la colpa grave per il titolare dell’infrastruttura essendo, peraltro, escluso dall’istruttoria che la conducente procedesse a velocità elevata.